Nel 1954 erano tutti uomini. Settant’anni dopo, proprio per celebrare quella spedizione, saranno tutte donne: quattro italiane (Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta e Cristina Piolini) e quattro pakistane (Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim) coordinate da Agostino Da Polenza che col K2 - questa la montagna in questione   - vanta ormai un rapporto ultraquarantennale. 

Si chiama K2-70 ed è la prima spedizione femminile italiana e pakistana sulla seconda montagna della terra, un progetto del Club alpino italiano, patrocinato dal Ministero del Turismo e dal Ministero degli Esteri, per celebrare il 70° anniversario della spedizione del 1954, guidata da Ardito Desio, che prima al mondo raggiunse la vetta del gigante del Karakorum. 

La conferenza stampa si è svolta giovedì 14 marzo alla presenza del presidente generale del Cai, Antonio Montani, Agostino Da Polenza – alpinista e presidente di EvK2CNR – il rappresentante del consolato pakistano, Ahmad Waleed, il Ministro del Turismo Daniela Santanché e il direttore di Rai Documentari Fabrizio Zappi. In sala è stato letto anche il messaggio di saluto del Sottosegretario del Ministero degli Esteri Maria Tripodi. «Il Club Alpino Italiano dopo cinquant’anni torna ad organizzare una spedizione alpinistica e lo fa guardando non solo alla prestazione, ma anche all’impatto sociale e scientifico  - afferma il Presidente Montani -. L’occasione del 70° dalla prima ascensione ci consente di investire ancora sulla pratica alpinistica che è la vera anima del CAI». «Abbiamo voluto valorizzare la passione delle alpiniste pakistane - ha aggiunto Da Polenza - che viene coltivata in uno scenario culturalmente complesso, ma che le vedrà protagoniste su quella che è soprattutto la loro montagna e non solo quella degli italiani». «Il risultato - chiosa il ministro del Turismo Daniela Santanché  - è un esempio di libertà capace di celebrare nel migliore dei modi la grande spedizione che rappresenta tuttora un orgoglio nazionale». 

Agli obiettivi alpinistici e sociali, si affiancano anche quelli scientifici. Da un lato in programma c’è infatti il progetto «Ice memory» che si propone di studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio in una regione cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano. Dall’altro, grazie anche alla partecipazione di Lorenza Pratali ricercatrice del Cnr, saranno approfonditi, anche in questo caso per la prima volta, gli effetti della permanenza in alta quota su un gruppo così numeroso di donne. La partenza è  prevista per il 15 giugno con arrivo al campo base il 29. L’idea è di ripetere la via classica, lungo lo Sperone degli Abruzzi, ovvero quella che seguirono gli scalatori guidati da Ardito Desio nel 1954. La vetta? «È sempre difficile fare previsioni - conclude Da Polenza -, ma se tutto filasse liscio, si potrebbe puntare a raggiungerla tra il 24 e il 25 luglio, proprio alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi».